sabato 28 dicembre 2013

L'uomo a cui non piaceva l'alba

È incredibile che io non riesca a levarmi dalla testa la notte in cui ti ho conosciuto. È una scena che si ripete nella mia testa, all'infinito, senza mai venire a noia, perché il mio cervello piano piano tira fuori cose che ha percepito, ma che ha immagazzinato perché forse gli occhi erano distratti.
Mi ricordo il mio silenzio, credo di non essere mai stata così schiva con qualcuno, ma lo sappiamo tutti e tre che c'era un motivo più che valido.

Mi ricordo quando ha cominciato ad albeggiare e hai detto che la sensazione non ti piace, perché è un po' come essere colti in flagrante... Anche io credo che di notte ci sia più quel senso di infinito che puoi condividere con chi sa parlare di musica senza vantarsi dei propri successi. Ma avrei sempre voluto viverti alla luce del sole.

Mi ricordo quando all'improvviso ti ho trovato a dieci centimetri dal mio viso e sorridendo hai esclamato qualcosa sulle mie lentiggini, hai detto la parola "meraviglioso". Poi hai continuato a pensare ai fatti tuoi e anche questa è una peculiarità di una personalità forte, ma non necessariamente insensibile. Adesso so a cosa stavi pensando. Adesso conosco tutte le cose che ti passano per la testa, eppure nel complesso rimani un mistero. Sei un uomo che mi sorprenderà sempre, anche con le cose più semplici, più scomposte, più insensate.

Mi piaceva la nostra piccola abitudine di incontrarci nel cuore della notte, dopo i miei casini, dopo i tuoi concerti; mi piaceva andare a mangiare insieme, a bere whiskey e caffè e poi ancora whiskey. Mi piaceva mettermi addosso i tuoi vestiti e mi piaceva osservare come tu venissi colto in flagrante, dritto negli occhi... non è mai successo che tu non avessi ricambiato un mio sguardo, nemmeno quando non sapevamo chi fossimo. 

Mi sono piaciuti gli ultimi giorni in cui mi hai tenuto per mano, o quando non hai avuto paura di mostrare le tue debolezze. Io sono una persona onesta e sono leale, molto leale. Se ti amo, non ti ferirò mai con le tue stesse armi, non userò contro di te ciò che tu mi hai confessato. 
Ti ringrazio per avermi protetto, per avermi rassicurato, senza necessariamente essere paterno, o senza precluderti la possibilità di imparare qualcosa da me. 

Hai gli occhi grandissimi. Ma chi ha inventato degli occhi così grandi?

E amo fare l'amore con te. Perché ci sei, perché non mi fai andare via, perché succede una qualche magia per cui riesco a lasciarmi andare, intendo per davvero... Mi lascio andare, ma ci sono. Ci sono per te e ti sento. E ci sono per me. Grazie a te... mi voglio bene. Perché sei quel uomo che credevo non avrei più trovato, quell'uomo leggendario di cui parlava mio padre, quel uomo che fa fiorire una donna.

Adesso devo solo dare il massimo.

È onorevole che tu non abbia avuto paura di conoscermi, che tu abbia tirato fuori il mio meglio senza chiuderti di fronte al mio peggio. Sei andato attraverso tutto quello che sono, senza difficoltà, senza rimorsi. Credo che delle particelle di te siano rimaste a vagare sotto la mia pelle... vogliono tornare al loro padrone, per questo mi manchi così tanto.




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