sabato 13 ottobre 2012

Un vecchio bacio

Ieri sera mi è tornato nella testa un episodio della mia vita.

Ero seduta fuori da un locale a rompermi le palle. Tra una sigaretta ed un'altra mi si disegnavano davanti facce nuove e altre conosciute. Poi improvvisamente erano apparsi dei ragazzi e una splendida ragazza bionda ed allegra. Avevamo cominciato a parlare del più e del meno e a ridere un sacco. Mi stavo rendendo conto di quanto poco mi bastasse per stare bene, di quanto fosse fondamentale circondarsi di persone genuine.

Poi mi ero trovata a parlare con un ragazzo abbastanza alto, con un bel fisico e un viso espressivo all'inverosimile. Ogni ruga raccontava una storia e io non riuscivo a smettere di guardarlo. Era proprio bello starsene lì a sorbirsi quella cosa chiamata cocktail party, voci ovattate intorno a noi e discorsi limpidi nei cinquanta centimetri che ci separavano.
Erano ormai passate un paio d'ore, il tempo volava e quando un uomo mi incanta capisco subito che vale la pena persino fare qualche figuraccia, aprirsi un po', raccontarsi.

Ci eravamo messi a confrontare le nostre mani. Erano incredibilmente simili, con dita lunghe coi nodi evidenti. 
Ricordo perfettamente il giro che il fumo della sigaretta compiva all'interno della sua bocca prima di proferire qualcosa di interessante. Il suo sguardo volgeva alla sua destra quando pensava a cosa rispondere, mentre si abbassava di fronte a lui quando era imbarazzato. 
Mi sembrava il volto più bello dell'universo, per il semplice fatto che esprimeva una novità, nessuna pretesa. 

Ci eravamo poi allontanati dall'edificio per sederci su un marciapiedi a chiacchierare ancora e io avevo freddo e lui aveva freddo. 
Non ricordo esattamente come fosse successo, ma ci eravamo trovati abbracciati con tutta la naturalezza del mondo e il profumo della sua pelle mi era sembrato familiare.

Era nato un bacio di una certa violenza, se così la possiamo chiamare, come se non ci fosse più altro da dire, come se quel contatto fosse la conseguenza lecita ed insostituibile di una conoscenza. Un circolo che si chiude.
Ancora quando ci ripenso i muscoli mi si contraggono e un vortice percorre i polmoni facendomi vacillare un po'. Una reazione puramente fisica, un impulso sessuale nato da un interesse intellettuale. 

Ero così viva in una cosa così piccola e semplice. Ero desiderata e so per certo che l'attrazione era stata nutrita da un gioco involontario e cristallino tra due persone che sapevano perfettamente cosa volevano.

Credo che potrebbe fargli piacere sapere di aver contato qualcosa nelle poche ore della vita di una persona. Di essere stato apprezzato, valorizzato come uomo, come essere umano.
I baci restano. E io amo i baci.



Non l'ho più visto.



Nessun commento:

Posta un commento