martedì 6 novembre 2012

Improvvisazione

Ieri mattina facendo gli addominali, mi sono resa conto di star contando in russo. 
Dopo pochi giorni qui il mio cervello si è sintonizzato su una lingua che non sentivo più mia. Probabilmente se non lavorassi agli articoli, se non mi sentissi con i miei amici e non parlassi con D., dimenticherei dell'esistenza dell'italiano. Parlare le lingue è come andare in bicicletta, credo.
Adesso penso in russo, quando me ne accorgo ci rimango un po', non credevo sarebbe mai accaduto. 
Forse ho ancora un po' di freni con la gente, ma tutto sembra aiutarmi a sciogliermi. Si comportano più o meno come gli italiani, hanno solo un po' di abitudini diverse. Sapete la cosa più bella? Non hanno paura di sorprendersi, di esclamare, di dire che qualcosa è bello, che qualcosa è piaciuto, che qualcuno è bravo. Non dico che non ci sia invidia, ma è tutto meno radicato di come sono abituata io. 
Se posto un bel photoset, ci sarà un'amica invidiosa dal sorriso falso, o ci sarà una modella a sputtanarmi alle spalle. Se qui dico di aver fatto un qualche tipo di progresso, mi fanno mille domande, sono interessati, vogliono imparare. 

Questo mi mancherà.

Comunque, non è di questo che volevo parlare, anche perché è ancora un pensiero grezzo, sto ancora osservando e anche io a mia volta devo capire molto.
Ieri sono andata al corso di teatro d'improvvisazione con la mia sorellastra. Il corso è tenuto da due ragazzi giovani, di cui uno francese che parla russo impeccabilmente. Hanno fatto partecipare anche me. Non è stato tipo "hey ti va?", è stato "vai in scena".
E a tutti andava bene, nessuno ha bisbigliato, nessuno mi ha guardato storto.
Ci sarebbero tante cose da dire, abbiamo fatto talmente tanti esercizi! Sia fisici, che mentali, soprattutto mentali. Ogni movimento era collegato a un tipo di stato d'animo. 
Sono stata fuoco, ghiaccio, fumo, sono stata acqua che filtrava attraverso la terra, ho urlato, ho toccato delle persone, ho guardato negli occhi gente sconosciuta e ho visto l'energia, l'ho tenuta nelle mie mani. C'era questo esercizio incredibile in cui stavamo in cerchio e gettavamo l'energia, urlando ZAP, alla nostra destra o alla nostra sinistra, quando cambiavamo giro urlavamo ZIP, quando decidevamo di gettare l'energia attraverso il cerchio urlavamo WAP. O qualcosa del genere. E l'energia cresceva, cresceva e la mani si scaldavano e se qualcuno faceva gesti meno forti e pronunciava queste strane parole a voce bassa, tutti sentivano l'energia cadere, diminuire.
Ci sono stati altri esercizi simili e visti da fuori probabilmente siamo sembrati un po' idioti, ma a noi importava poco e non ci giudicavamo. E' una tale liberazione poter agire come un cretino, liberarsi e non solo non vergognarsi di quello che si sta facendo, ma essere puniti se non si è abbastanza energici nel farlo.

Gli ultimi due esercizi consistevano nell'improvvisazione pura. Ciascuno di noi, uno per volta, andava verso il muro, con le spalle rivolte verso il pubblico (noi) e all'1-2-3 dell'insegnante doveva girarsi di scatto con un salto e cominciare a improvvisare la parola che veniva pronunciata da uno di noi o dall'insegnante stesso.
Per esempio eccomi rivolta al muro, sento gridare "uno, due, tre, COSMO", mi volto di scatto e recito la prima cosa che mi viene in mente. Mi sono trovata in una navicella spaziale, senza aria e dovevo trovare il comando generale per rialzare la pressione o qualcosa del genere, non ne ho idea, non avevo tempo di pensare e mentre stavo facendo tutto questo, davanti a tutti, mi venivano poste delle domande: chi sei? dove sei? che cosa fai? perché lo fai? cosa ti impedisce di farlo?
E io dovevo continuare a recitare senza fermarmi e senza guardare gli insegnanti e queste domande dovevano aiutarmi a costruire il mio personaggio e la mia situazione, renderla chiara a me stessa e dare un senso a ciò che stavo facendo perché al pubblico piacesse, o per lo meno interessasse.
Alla fine ci è stata l'improvvisazione collettiva invece, ovvero eravamo tutti rivolti al muro e saltavamo al tre verso il pubblico (inesistente) e cominciavamo a recitare la parola pronunciata. Non potevamo toccarci tra noi, ma interagire sì.

Ragazzi voi NON AVETE IDEA di quanto sia difficile. Non fermarsi mai, agire d'istinto e allo stesso tempo rendersi conto di quello che si è. Non avere paura, non imbarazzarsi! 
Alcune ragazze hanno interpretato l'ortica, uno scarafaggio, un attore ha scalato il collo di una giraffa (è stato incredibile, ci abbiamo creduto tutti, c'era questo ragazzo che mimava ogni suo gesto e noi vedevamo una cazzo di giraffa e quando gli si domandava perché lo facesse e lui rispondeva "ho fatto una scommessa con mia madre" scoppiava un boato). Una ragazza si è fatta la dose di ero nella lingua perché non aveva più buchi sulle braccia o gambe, un'altra tipa ha cercato una pera per almeno cinque minuti (che nell'ambito cinematografico o teatrale non sono pochi), uno un po' sovrappeso ha dovuto ballare la danza classica.

Insomma, ognuno doveva superare i complessi ed avere un'idea chiara, in pochi secondi, di quello che stava facendo. Assurdo. Ma esiste qualcosa del genere in Italia? Io ci vado, non mi sono mai sentita così libera. Qui sono 150$ al mese :D


Per il resto che dire.
Sballo con la mia sorellastra, è forte! E' piena di blocchi mentali di cui si rende benissimo conto, ma che ancora non sa come superare, ma è incredibilmente creativa, mi ha regalato dei fiori fatti a mano, in pelle, non ho mai visto una cosa così figa. Poi balla, balla da dio e va in discoteca per ballare, non gliene frega un cazzo di tutto il resto. Mi ha ricordato di quando facevo esattamente come lei, avevo gli stessi complessi, i soliti problemi, le paure, tutto, ma quando ballavo il mondo spariva. Spero di aver mantenuto ancora un minimo di quella purezza.
E poi disegna! Disegna da dio e ha delle idee folli! Avrà credo preso da sua madre, la quale cuce ed è un po' folle anche lei e ci vado d'accordo, avevo paura sarebbe stato un disastro e invece ci facciamo delle grosse risate, naturalmente bevendo tè.

Non sono andava invece in montagna, perché domenica è venuto giù il cielo e Charin sarebbe stato impraticabile, nonché pericoloso... Ma se tutto va bene ci vado domani! E farò un saaaacco di foto e continuerò a sputtanare la mia prima pellicola. Dio, chissà cosa verrà fuori... 
Se invece siete curiosi di vedere com'è la città, vi ho già detto che le mie foto fanno cagare e che non me ne frega, potete andare >>>qui<<<. Se siete iscritti a fb è visibile a tutti. Ah, non accetto amicizie, per principio. Non me ne vogliate, tengo nei contatti solo familiari e amici STRETTISSIMI.


3 commenti:

  1. La tua vita sembra un romanzo...
    Non è proprio la parola più appropriata, ma dal mio punto di vista, la vita che fai tu, a me sembra quasi impossibile.
    Io sono bloccata qui, in questo paese, la lingua che conosco è una e il solo pensiero di fare una cosa come quella che vi hanno fatto fare al teatro mi fa già vergognare di me stessa.
    é bellissimo, davvero.
    beata te che hai una vita del genere, così ricca e poetica.
    Ti auguro ogni bene ^-^

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    1. Ti ringrazio di questa alta considerazione che hai di me, ma non ti dimenticare del fatto che scrivo romanzando un po', altrimenti terrei un diario segreto. Con la consapevolezza che qualcuno possa leggere curo di più la forma e abbellisco anche i gesti più semplice.

      Alla fine la mia vita è normale, da dentro ti assicuro che non è diversa da chiunque altro rimanga al suo posto. I cambiamenti e gli spostamenti sono prima di tutto mentali.

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  2. E' piacevole ascoltarti. Certo, curi la forma, è rispetto per chi ti legge, è come lavarsi, indossare un abito pulito, ma poi quello che ci attrae è la tua sostanza. Hai un vissuto intenso per la tua età, vai sempre avanti con le tue emozioni, con pudore e anche con sfrontatezza. Come la Piaf non vergognarti mai di dire "Je ne regrette rien"
    Ciao

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