domenica 7 ottobre 2012

La Luna

Ho diverse cose per la testa, tra cui una piuttosto tragicomica, ma ve ne parlerò nei prossimi giorni, forse.

Stamattina, dovrei forse dire ieri mattina ormai, ero ferma di fronte al Red Floor Studio di Milano, fumavo una sigaretta e contemplavo il barlume di speranza lunare nel cielo. Erano le 6 e 30 di mattina circa e io aspettavo il Taxi per andare alla stazione e tornare in un batter d'occhio a Firenze.
Ho constatato due cose. Prima di tutto che sono felice che la Luna sia ancora incontaminata, che nessuna zampaccia umana sia ancora riuscita a metterci piede (sì, sono una di quelle che appoggia la tesi che spiega l'impossibilità di un corpo di "tornare" nell'atmosfera, quindi che nessuno ci sia mai andato -né tanto meno tornato sulla Terra-), così io la posso osservare in mattine fredde come quella di ieri e domandarmi, quindi seconda constatazione, come sia possibile che nel giro di pochi anni le distanze si siano così tanto accorciate.

Un'ora e quarantacinque minuti per la tratta Milano-Firenze. Ragazzi. Siamo matti! E' comodissimo, meno stressante, meno rischioso (sapete, quando viaggiamo di fianco a gente per cui l'igiene... vabbè), però... dov'è finito il viaggio?
All'andata ho avuto la folle idea di prendere un intercity e ho impiegato quattro ore, tutte e quattro ore passate a leggere. Così ho finito i "Langolieri" di King, ma è un'altra di quelle cose che ancora il mio cervello sta finendo di filtrare. E' un raccont... roman...hm... è una storia che mi ha cambiato la vita! Giuro! Sennò non avrei mai osservato la Luna, né avrei ricominciato a fumare il tabacco sfuso piuttosto che catrame e carta affumicata, non mi sarei affezionata al suono delle scarpe sull'asfalto. 

Ma perché vi dico questo?

Ieri ho recitato in un videoclip, solo il quarto della mia "carriera", di cui il terzo ancora inedito.
Stare su un set, per ore, o per giorni, è far parte di una famiglia, è rispettarsi, è mandarsi in culo, è vivere infinite attese, il freddo, il caldo, il dolore, è sfidare se stessi (ho smesso di scrivere sé stessi benché sia corretto, un grande passo per me, ottimizzo i tempi anche qui), è aiutarsi, è abituarsi alle battutacce di chi non fa parte di quel meraviglioso mondo creato per un unico scopo, come la Torre Eifel, chissà che poi non resti un progetto completo ed eterno. No?
E ieri ho ribeccato vecchie conoscenze, tra attori e la produzione, ho cercato di salire di un altro gradino verso quella che è la recitazione. Non ho alcuna pretesa, non sono un'attrice, ma recitare mi piace e sto cercando il modo migliore per farlo, di volta in volta e i video musicali sono proprio quello che fa per me, adoro l'idea che la mia figura si possa scomporre in mille modi pur di posarsi bene su un ritmo, su delle note; mi fa sorridere il fatto che le mie espressioni possano determinare l'interpretazione di un testo.

Meraviglioso. Meraviglioso.
Voglio ringraziare "DUDE" e "Red Floor Studio".
Sono stati tutti gentili, amichevoli e soprattutto organizzatissimi. Mi piace quando le cose scorrono e io devo solo pensare al mio lavoro.

Un'altra cosa che mi fa andare giù di testa è mettermi di fronte al regista e ascoltare le sue direttive, cercare di entrare nel suo punto di vista senza tralasciare quello che di me possa trasparire nel personaggio. Mi piace se lui gesticola per spiegarsi meglio, se fa degli esempi ridicoli per rendere l'idea e finalmente posso dire che mi piace interagire con gli attori, anche se in questo caso era uno solo.

Nel video di Mezzala, diretto da Stefano Poletti, c'eravamo io e Katerina, simpaticissima ragazza russa e bellissima modella. Ma non so, c'era qualcosa di freddo, c'era la stessa distanza superabile ma inutile che c'è tra la Terra e la Luna.
Se avete visto il video, a un certo punto stordisco un tipetto con lo skate (lui ha lo skate, non è che lo prendo a randellate, scusate), ecco, si chiama Darwin e ieri ci siamo trovati sul set nel ruolo di co-protagonisti, senza saperlo prima. 
Bella sorpresa... e adesso come facciamo a trasformarci da coglioncelli di strada a personaggi di un mondo surreale?
E' stato invece come un viaggio Milano-Firenze, breve, troppo breve, non ho avuto il tempo di guardarmi intorno... Credo... O forse è un po' come i treni vecchi che vengono potenziati. Forse io e Darwin siamo così.
Vabbè, lo so io, sono stanca e non riesco a spiegarmi, ma avevo una grande voglia di raccontare qualcosa, soprattutto i pensieri sciolti di una mente assonnata.

Ragazzi, ci sono tanti video di merda in giro, lo so, io stessa ne ho fatti un paio per lavoro puro, sapete, ho le bollette, l'affitto, però ecco, prima di criticare, cosa che sto cercando di fare con criterio anche io, provate a vedere le cose da dentro. Avete idea di quante riprese si debbano fare per avere una scena in cui, che so, due persone parlano e voi vedete entrambi i punti di vista. Oppure sapete dirmi quanti assistenti ci sono per montare e smontare le apparecchiature? E i truccatori? I parrucchieri? E quello che vuole il caffè e la scheda che si fulmina e il faro che non va e la luce che non rende e spostiamo il pannello e giriamo adesso una scena piuttosto che un'altra perché il sole ha la posizione giusta quindi facciamo attendere tutti quelli che avrebbero dovuto entrare in campo ora, mangiamo un panino saltellando su un piede mentre qualcuno ci sta levando una scarpa, spostiamo il cavalletto di tot ma mai da soli che qui crolla tutto, rifacciamo la stessa scena da quattro angolazioni diverse che sennò poi non c'è abbastanza materiale per il montaggio, usiamo un obiettivo piuttosto che un altro, corri a prendere questo, riporta quest'altro, reggi qua, fai scorrere sul carrello, più lento più veloce più dritto in bolla non in bolla, e vaffanculo al vestito da centinaia di euro tu devi stare in terra sennò nessuno crederà che sei caduta, fai quest'espressione no l'altra quella di prima spostati di due passi no anzi quattro anzi torna come prima, no signora lei qui non può passare passi da dietro, sì ecco il permesso del comune, dov'è lo stativo, aiuto qui crolla tutto, no questo non funziona, cambia scena ma dov'è finita la tipa il tipo il cane il bambino, le comparse come prima, no invece lì piuttosto che là, ahi ahi il trucco è colato ma come la truccatrice è in bagno....

Potrei continuare fino a domani.

Ecco, pensateci. Analizzate le cose che vedete, che leggete, che toccate o assaggiate. Ognuna di queste cose racchiude dentro di sé un mondo che non potete immaginare a meno che non vi soffermiate un attimo.
O finiremo per prenderci le multe come in Fahrenheit 451? Per eccesso di lentezza...

Si sta velocizzando tutto e un po' mi fa paura, poi guardo la Luna e tutto torno al suo posto.


(questo spacca)

2 commenti:

  1. Descritto così, questo tuo ambiente, sembra un po' il paese delle meraviglie: totalmente caotico ma nell'insieme meraviglioso...
    ti faccio i complimenti per come riesci a descrivere ogni minima cosa, ogni minima emozione.
    adesso so di non essere l'unica a guardare la luna quando mi sento un po' persa

    RispondiElimina
    Risposte
    1. anche il pensiero che io non sia l'unica a guardare la Luna quando sono un po' persa, mi consola, mi tranquillizza e mi fa ricominciare a respirare in maniera regolare... tutto torna.

      Grazie per le tue parole

      Elimina