lunedì 17 dicembre 2012

Split

Mi ha sempre stupito la capacità di Trent Reznor di descrivere le proprie emozioni.
Alcuni dicono sia talento, altri non ci fanno caso.
Forse è solo propensione al raccontarsi.
Ma io credo che se una persona decide di parlare di sé, dovrebbe farlo nel migliore dei modi, per lo meno se ha rispetto della propria persona.
Per questo disprezzo i libri scritti male, come quelli della Santacroce. Non è scrittura creativa o sperimentale, è sbattersene il cazzo di anni di evoluzione linguistica e sputare sulla letteratura italiana. Possiamo chiamarla cretina anarchica, ma non scrittrice. 

Cara Isabella, se ci vuoi dire che ti piace il fisting anale (oh sì, prima di dire che la Santacroce è una merda, ho avuto il buonsenso - e il coraggio - di leggere quella merda di uno dei suoi libri), perché non ammettere semplicemente che c'è della puttana anche dentro di te, senza tirare in ballo la ormai sottile questione del disboscamento?
E guarda che se vuoi dire che ti piace scopare, come a tutti noi, per carità, devi usare la punteggiatura anche tu.

Quando sono arrivata in Italia non sapevo nemmeno far capire quando avevo fame, dicevo a malapena "ciao". Invece avevo voglia di dire chi sono e cosa valgo, così ho imparato, perché se volevo che qualcuno mi ascoltasse, che qualcuno non avesse modo di fraintendere quello che dicevo, non avevo altra scelta.

L'uso improprio del "piuttosto che" forse è la cosa che mi sconvolge meno tra le persone che cercano di comunicare con me.
Ho conosciuto un sacco di gente carina e simpatica, ma l'ho trovata per me vuota dal momento che "piuttosto che" trovare cinque minuti per leggere il significato di un termine, ne ha fatto uso casuale ed insensato almeno quanto quello di adottare la marmellata al posto della crema vaginale.

Gente, ma voi... vi ascoltate quando parlate? Come pretendete che io vi racconti un po' di me, persino tramite quelle diavolo di interviste, se nemmeno sapete cosa state dicendo voi?
Quindi, trasmettere le sensazioni, descrivere una situazione, raccontare bene qualcosa, non è talento, è santo e sacro sudore e voglio che mi sia riconosciuto. E voglio che il fatto di sapere la costruzione di una frase o l'uso corretto della punteggiatura, sia visto come una cosa normale e non come evento esclusivo al termine di questo anno di merda. Inoltre, non è eccezionale nemmeno una persona che non mette l'apostrofo all'articolo indeterminato di fronte al nome comune maschile. E vi vorrei ricordare che se dite ai vostri amici "LA Nina se la tira", state sbagliando e io non posso prendere sul serio il vostro disprezzo nei miei confronti.

Che vogliate litigare, fare una dichiarazione d'amore, esprimere un disappunto o semplicemente spettegolare sulla vostra vicina di casa e se decidete di farlo oralmente, o addirittura condividendolo con i vostri contatti su facebook (tra cui potrei essere anche io), appropinquatevi verso un dizionario e assicuratevi che state comunicando proprio quello che avevate in mente.


Mi piace Trent Reznor, perché ha sempre detto esattamente quello che intendeva, per questo l'abbiamo capito, apprezzato e ci ha aiutati a esprimere quelle sensazioni per cui non trovavamo le parole.




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