mercoledì 30 gennaio 2013

In bagno

Siamo stati chiusi qui per ore.
E' bizzarro che non mi sia mai successo con nessun altro, io amo questo posto.
E abbiamo fumato, un sacco e bevuto il caffè e fatto foto. 


Quanto tempo possono passare due persone in bagno prima di rendersi conto che è il momento di tornare alla propria vita? Infinito tempo.
In un bagno senza finestre il tempo passa troppo velocemente, se invece dalla finestra la luce filtra sempre più fievole, scende la malinconia. 

Uscire da lì è traumatico quanto scendere dall'aereo tornati da un posto chiamato "casa".

E poi si può fare l'amore senza menate e poi farsi la doccia, o il bagno, o interrompersi per fare pipì e poi farlo di nuovo e ancora e fermarsi senza remore e bere altro caffè.
In una camera da letto non è così, è più comodo, è più rassicurante, eterno. In un bagno si ha la percezione di ogni secondo molto più palpabile. Si ha più desiderio di rimanere vicini, troppo vicini.
E' un posto neutro ma non sterile, è intimo ma non troppo personale. E' il punto d'incontro perfetto in una casa qualsiasi.

Eppure trovo sempre sintonia nella cucina. Forse dovrei misurare la mia compatibilità con le persone portandole in bagno. "Qui è dove leggo, o da dove ti ho sempre scritto le lettere". Ho paura degli sguardi perplessi. Ho paura di tornare a dormire con qualcuno in una camera da letto. 


Ma che importa? Cosa importa quando io e te eravamo consapevoli del fatto che non appena avremmo messo piede fuori da quella porta, non ci saremmo mai più cercati? Solo col pensiero, solo in bagno.

Adesso andrò ad asciugarmi i capelli e ad occhi chiusi immaginerò te a sfiorarmi le punte bagnate. E non sarò a casa mia e tu avrai mille volti diversi. Io, solito portale, un sapore totalmente nuovo e sensazioni familiari.
E' come se io potessi recitare infinite parti senza mai dimenticarmi chi sono. Infiniti autentici copioni della stessa vita.

Sono io.

Amo guardare le ragazze mentre si truccano in bagno.


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