lunedì 27 agosto 2012

Torsione

Ieri ho dormito male, poco, in strada di fronte casa è successo un putiferio, vicini che urlavano, polizia. E poi zanzare, caldo...
In condizioni pietose mi sono alzata dal letto alle sette, ho preso lo zaino in spalla e sono salita sul mio treno per Roma.

Pino mi ha accolto, all'uscita della metro, con una macchina che mi ha più o meno dato il quadro generale di quello che mi aspettava. Tranquillità, stile, sigarette.

Non c'è una polaroid che lui mi ha scattato che non mi piaccia. Al di là della luce, dei colori, di tutto quello che poteva dipendere da lui, sono io.
Per la prima volta mi sono guardata attraverso una foto e mi sono vista come mai uno specchio avrebbe rivelato la mia immagine.
Ero bella. Il mio corpo era bello. Quelli che prima vedevo come difetti si sono trasformati in punti forti, in peculiarità fisiche irripetibili, uniche, espressive, perfette.

Mai mi era successo di posare per qualcuno che riuscisse a guidarmi in modo tale che potessi lasciarmi andare. A darmi le giuste dritte senza limitarmi, a tirare fuori il mio massimo, a far torcere il mio corpo nella giusta direzione, nella direzione della mia prospettiva migliore e non solo di quella della luce.
Mai un fotografo ha tirato fuori certi piccoli dettagli che hanno fatto la differenza. 
E soprattutto mai mi sono sentita BENE nuda di fronte a un obiettivo, mi sono sempre trovata a mio agio, in generale, anche con il porco di turno. Ma BENE no, BENE è supremo, come se starsene nudi fosse la cosa più giusta del mondo, forse lo è.

Non credevo davvero che mai più avrei avuto piacere a posare nuda in uno studio e invece si è rivelato per me unico, migliore di tutto quello che mi viene in mente.

Mi ci voleva una giornata produttiva e mentalmente rilassante come quella per rivalutare le mie capacità di modella.
Me ne stavo sul treno di ritorno e macinavo, macinavo, macinavo con il mio cervellino tutto quello che fino a quel momento mi era mancato per comporre il puzzle perfetto nel mio portfolio.

Credo di essere cresciuta un altro poco.
E credo che non serva ringraziare Pino, è il suo modo di essere, non è un favore che mi ha fatto. Ho cercato di fare anche io del mio meglio per il risultato finale, per entrambi.
E come rispose  Charo Galura alla domanda "qual è il fotografo con cui ti sei trovata meglio?", io non farò altro che ripetere "Pino Leone" senza ombra di dubbio.

Negli ultimi quattro giorni ho conosciuto persone meravigliose comunque, anche fuori dall'ambito fotografico e non c'è niente di più bello al mondo, per me, che circondarmi di persone che mi facciano stare bene, che non abbiano paura di dirmi la verità, che non sentano il bisogno di entrare con me in competizioni di vario genere.

Sono stanca di tutta questa corsa per nascondermi dalle persecuzioni virtuali, di bloccare contatti, di tenere skype su "assente" per evitare di rispondere a domande del cazzo, di stare attenta a quello che scrivo perché hanno tutti la coda di paglia.

Basta. Davvero basta. Chi vi caga, ho da pensare a come migliorare la mia persona, a come arricchire la mia vita con esperienze, seppur negative, sincere, pure.

Ho bisogno di nutrirmi con foto, di farle vedere perché sono belle, perché sono curiosa di sapere cosa i miei amici ne pensano, di condividere con chi conta o con chi sa apprezzare quello che è un pezzo grande della mia vita.

Continuate a raccogliere i consensi su facebook, sarà per voi sicuramente appagante e sicuramente andrete lontano.

Vi auguro il meglio e vi mando in culo in modo sincero, senza i sorrisi che accompagnano un messaggio sarcastico su internet.
Io intanto mi guardo queste foto e penso a quanto sono felice di avere la possibilità di comunicare soltanto con viso e corpo secoli di parole mai trovate per esprimere un amore.

Se non è stile questo!







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