sabato 23 giugno 2012

La plastica!

Nel mio curriculum di modella continuano a succedere cose.
Giorni addietro ho posato per un catalogo di Luisa Via Roma. Nulla di entusiasmante e se avete idea di cosa sia un catalogo dovreste solo provare pietà nei miei confronti (una cinquantina di capi tra cui 80% pellicce e piumini per la stagione a venire).
Ma comunque, posso vantare di aver indossato un vestito da 15.000 € per almeno 10 minuti. Figo eh? Se ero Chiara Ferragni avrebbe anche significato qualcosa.


E INVECE oggi mi sono trovata a dare gli ultimi spiccioli a uno, non so chi, non so perché!


La cosa è andata così:
Sono seduta sul treno, salita giusto quei cinque minuti prima, in tempo per trovare un posto dignitoso e non troppo sporco. L'aria condizionata è accesa e le chiappe non mi si attaccano a quel sedile azzurrinosporcotipregolavami.
Ascolto musica in shuffle sull'i-pod e penso che non è possibile che ogni volta saltino fuori pezzi vecchi che non sopporti più o quelli nuovi che ti fanno cagare ma che hai dimenticato di rimuovere.
Contemplo le mie gambe rivestite di pantaloncini corti e penso che sia strano che per una volta non mi senta a disagio ad andare a giro con le cosce de fora. Analizzo il grado di eccitazione raggiungibile con minigonna VS pantaloncini. La gonna è easy access, per questo arrapa, ma sostanzialmente vincono i pantaloncini, perché è come stare in mutande un po' più coprenti e se hai levato le mutande è fatta, l'hai conquistata.
Mentre penso alla comodità delle mutande in casa, d'estate, quando sono sola e non vengono vista come una signorina tu mi turbi, mi si disegna di fronte un uomo, o almeno credo sia un essere umano. Un puzzo incredibile mi investe, mi stordisce e mi fa sentire sporca. Cos'è? Chi è? Un mendicante che sta cercando di dire qualcosa a dieci centimetri dalla mia faccia. Voglio morire. Mi chiede un euro perché, povero scemo (parole sue), ha perso il biglietto. Mi porge la mano mutilata in segno di saluto e insiste minacciando di buttarsi sotto al treno. Io penso no merda non ti buttare che non si parte più. Apro il portafogli, vuoto, gli smollo in mano qualcosa come 50 centesimi in pezzi da 5 e lui ha anche la faccia tosta di chiedermi se non ho altro. Io gli faccio fare l'ispezione del portafogli e lui capisce che non c'è più trippa per gatti.


Io penso. Ti vuoi buttare sotto al treno per un euro, quando la totale assenza di soldi e la completa dipendenza dalle droghe ti ha portato a umiliarti di fronte a me, povera, in queste condizioni, sporco, sfacciato e senza speranza.
Io avrei pensato di buttarmi sotto al treno per questo, semmai, ma mi rendo conto che AH beata ignoranza.


Ma bando alle ciance!
Sono su Gloss Magazine di giugno-luglio 2012 e il titolo dell'editoriale è Precious Plastic. Penso che Hoggle, lo gnomo di Labyrinth, avrebbe apprezzato.
E continuerò a spammarlo come se non ci fosse un domani, per l'impegno che ci ho messo, per un'amicizia in cui credevo e per rendere onore a qualcosa di bello nonostante la merda che affligge il mondo della moda. E poi perché credo che a 23 anni si è un po' grandicelli per le frecciatine, figuriamoci oltre.






>>>QUI EDITORIALE COMPLETO<<< da pagina 16



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