giovedì 26 luglio 2012

Limone e zucchero

Vorrei evitare i malintesi che capitano ultimamente per via degli screzi tra il mio mondo virtuale e quello reale.
Ci sono poche cose che prendo sul serio su internet. Prima di tutto le mie mail di lavoro, il mio sito personale (che poi è sempre lavoro, ma forse anche un po' arte) e la cattiva qualità di una canzone su youtube.


Ecco, per il resto scherzo molto, dico cazzate e non ho paura di offendere nessuno, tanto chi è abituato a prendersela interpreta male ogni messaggio comunque; anche se non getto veleno gratuito su nessuno.
Butto giù pensieri o cose che trovo fastidiose, è per chiacchierare, per avere brevi contatti in momenti di noia. Amo anche molto passare ore a guardare immagini, il mio tumblr per esempio è adibito solo a quello, a condividere foto che trovo interessanti, che mi comunicano qualcosa.
Twitter poi è grande fonte di disagio per me, sta un po' diventando quello che era facebook. Le persone mi chiedono quella o quell'altra cosa, confusi, si domandano se io non mi riferisca a loro. Ma se per esempio dico che tutti quelli che fanno foto al cibo sono noiosi, potrei anche non essere seria e poi chi è fortemente convinto del suo modo di gestire internet, non dovrebbe sentirsi preso in causa.


Chi non sa gestire la propria vita prende internet troppo sul serio e chi lo usa per lo svago e le informazioni ne paga le conseguenze.


Ah... bando alle ciance!
Il mio blog non è una lista della spesa della mia vita. Non mi piace fornire dettagli personali. Ci sono troppe cose preziose perché l'incostanza e l'incoerenza del web ne vedano la luce. Ci sono troppe cose che nessuno deve sapere, di cui sono troppo gelosa.
Altri avvenimenti contano troppo poco anche solo per essere ricordati.


Tuttavia mi piace parlare, mi piace scrivere, adoro cercare le parole giuste per comunicare le sensazioni che mi attanagliano la testa, il cuore, lo spirito.
Scrivo il blog per questo, per condividere quella parte di me che non ho paura di mostrare.
Ma non sono mai troppo sincera nemmeno qui, non mi prendete così sul serio e non contate le incongruenze, parlo per chi mi conosce davvero, che ci sono tra quello che scrivo e la mia vita "vera".
Mi piace abbellire, romanzare, ingigantire. Non lo faccio perché sono una bugiarda o una vigliacca, ma solo perché certi elementi perdono ogni bellezza una volta raccontate e non è giusto che vengano sminuite quando nella mia mente hanno un significato profondo.


Certe situazioni nella nostra testa sono molto di più di come appaiono una volta scritte. Non siamo noi a volerle esagerare, o sopravvalutare, ma è la nostra esperienza diretta che ce la fa percepire più vicine.


Senza reinventarle con la giusta concatenazione di termini, io non ho il diritto di raccontarle, ne vale della mia memoria.




Sto mangiando delle fettine di limone cosparse di zucchero. E voi direte, chi cazzo se ne frega. APPUNTO.
E' molto più interessante dire e leggere così:


L'altro giorno al supermercato ho pensato di comprare della frutta, mia madre dice sempre che fa bene, quando è la prima a non mangiarla mai. Così ho optato per qualcosa di inutile, un limone. Ho pensato "mal che vada compro la Corona e ce lo butto dentro".
Son tornata a casa soddisfatta, ma ho dimenticato di comprare le fragole e quindi, come volevasi dimostrare, il mio limone mi guardava inutile sul bordo del tavolo.
Poco dopo mi ha telefonato E., dicendomi che si era beccata un brutto raffreddore, che non ha dormito tutta la notte e che da qualche ora non sentiva nemmeno i sapori. Mi ha giurato "Nina ti giuuuuuuuuro" con aria lamentosa e molto convincente che non appena le sarebbe tornato il senso del gusto avrebbe mangiato un limone intero. "Te lo regalo" ho pensato.
Sta di fatto che una settimana dopo il suo raffreddore ha avuto delle complicazioni, per quanto assurdo possa sembrare e lei continuava a non sentire i sapori. Il gusto è decisamente il suo senso principale, come per me l'olfatto, come per qualcun altro il tatto. Stava impazzendo e io non sapevo come tirarla su, sembrava le avessero tolto un pezzo di vita.
Ieri sera è passata da me a fare due chiacchiere, ho parlato più che altro io, lei si è scusata dicendo "ti ascolto, vai avanti, ma io non ho molto da raccontare, sto un po' così sdraiata a sentire te, con gli occhi chiusi".
Mi sono ricordata del limone solitario infondo al frigo, così sono corsa a prenderlo e mi sono raccomandata con E. perché tenesse gli occhi chiusi. L'ho tagliato a fettine fini, l'ho cosparso di zucchero e ho portato il piattino di là.
Sembrerà un gesto sadico, ma io volevo solo fare del bene. Ho cominciato a mangiare il limone e a descrivere a E. le sensazioni, mi sembrava una cosa carina da fare ed è stato incredibilmente difficile non usare sempre i termini come aspro o succoso.
E' scattata a sedere, mi si è avvicinata e mi ha baciato. La cosa non mi ha infastidito, ma ho ritenuto lecito chiederle perché, ha risposto che sperava che il mio cervello potesse servire ad entrambe e trasmetterle i sapori che stessi sentendo io.


Le ho chiesto se ha funzionato e lei ha risposto di no, però mi ha baciato di nuovo.



2 commenti:

  1. Che bellezza. ♥
    Perchè il fatto che tu abbia avuto l'idea di descriverle le sensazioni mi ha commossa tanto?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. non lo so, perché sei sensibile? perché è una cosa che ti è vicina? ci possono essere infiniti motivi. ti ringrazio molto!

      Elimina