martedì 10 luglio 2012

Workshop glamour e anche un po' a pecora

Sapevo che non avrei resistito e che presto o tardi avrei tirato in ballo un argomento soggetto a tante, tante polemiche (soprattutto da parte della sottoscritta, vi dirò).
Ma... visto che col mio vecchio blog sono arrivata a essere minacciata di denunce per diffamazione (quando ho solo linkato blog, siti e video seguiti da una mia opinione negativa, ma non di certo casuale od offensiva), eviterò di mandarvi ai diretti interessati e vi suggerirò invece di andare su youtube e di digitare "workshop glamour/nudo/fineart/lingerie" e se il vostro cervello azionerà l'allarme "culo in vista" stuzzicando le fantasie più nascoste o forti conati di vomito, niente paura, siete capitati nel posto giusto.
Se pensate io sia arrogante, probabilmente è proprio di voi che sto parlando.
Vi prego di abbandonare immediatamente il mio blog, dopotutto... è casa mia.


Non voglio essere ipocrita, o, peggio ancora, patetica e non negherò il fatto di avervi partecipato, in qualità di modella, svariate volte. Altrimenti forse non sarei qui a dirlo, non mi permetterei di discutere una cosa che non conosco, mi limiterei al mio repertorio di espressioni disgustate.
Catherine Townsend ha provato il viagra in nome della sua rubrica del sesso su una rivista inglese.
Io ho posato nuda ai workshop.
Lei non prenderà più il viagra.
Io non poserò più nuda ai workshop. Tanto i fotografi non imparano nulla, si infrascano per bene solo per vedermi l'ano, scusate, e il mio corpo, già difficile di per sé da fotografare, non viene valorizzato (è ovvio che se mi guardi i piercing sui capezzoli e fai il simpaticone chiedendomi se mi ha fatto male farmeli, non guardi cosa cazzo stai fotografando) e io mi devo anche vedere crollare l'autostima! MA DI CHE.


Un workshop, generalmente, può rivelarsi utile, quando non supera un massimo di cinque fotografi, quando l'insegnante è davvero bravo e quando la modella è vestita.
Essendo che se le adesioni non raggiungono un numero minimo di 10 iscritti il workshop non viene attivato, il nostro organizzatore punta sulla modella un po' porno, così i fotografi che finora hanno pensato di non avere bisogno di una guida, decidono che forse è arrivato il momento di superare i loro limiti! 
C'è anche da dire che forse una modella non poserebbe mai nuda per ciascuno di loro, ma stranamente nell'ambito di un workshop sembra essere tutto ok.
Poi escono foto di merda a giro e questa piccina si va a tingere i capelli pur di non essere riconosciuta, ma va bene così. Ma poverini, stanno imparando!


Signori! Io quando studiavo fotografia scattavo fiori e mi astenevo dal pubblicarli, prima di tutto perché sono fiori e a meno che un fotografo non lavori per National Geographic o non sia un fioraio per me i fiori sul web non dovrebbero esistere, e poi perché stavo imparando e non sentivo tutto questo desiderio di far vedere quello che stessi facendo.
Quando sono migliorata ho cominciato a farmi gli autoscatti, perché non mi sembrava il caso di deturpare le modelle, ma nemmeno se avessi avuto soldi per pagarle.
TANTO MENO mi sarebbe MAI venuto in mente di accalcarmi con altre 15 persone di fronte a una con le tette di fuori, palesemente scocciata, con pose degne dei mobili Ikea e in un contesto che NON HO DECISO IO.


Lo so, lo so, mi tiro le zappate sui piedi da sola. Infatti nell'ultimo anno i miei lavori sono diminuiti del 50%, ma almeno ho mantenuto la dignità, non ho dovuto indossare completini intimi imbarazzanti (il che è il meno) e ho salvato la mia femminilità da uomini che preferiscono pagare me e far finta di non guardarmi il culo piuttosto che andare con una prostituta nella santità di un accordo SINCERO.


Ho una concezione di fotografia diversa da tutto quel marasma e se sono nuda non sono un oggetto, sono una donna che piace al fotografo, anche solo dal punto di vista artistico. Se sono nuda è perché l'artista ha deciso che vuole vedere nuda solo me e non perché ha seguito le mie disponibilità.
Se sono nuda di fronte a una decina di fotografi mi annullo o mi sento sporca, violata. E non è perché mi vergogno, non ho alcun problema a mostrare il mio corpo, ma è perché sono pudica in quel senso, è perché credo nell'intimità di uno scatto.


Come diceva Samuel L. Jackson in Black Snake Moan "certe cose con una donna vanno fatte solo nella santità del matrimonio e sotto gli occhi di Nostro Signore".
Non sono credende in quel senso, ma quelle cose dette da un bluesman hanno sempre un loro perché.







4 commenti:

  1. Sei riuscita a trasmettermi in modo chiaro il senso di sgradevolezza di questo tipo di "workshop" e mi sono ritrovato a pensare che studiare pianoforte e non fotografia mi evita il trovarmi in situazioni del genere. Detto questo se hai il coraggio di lottare per la tua dignità di persona ancor prima che di essere femminile o di modella..... Chapeau! (Tra me e me tiro un sospiro di sollievo nel sapere che ci sono altre persone che ancora tengono in considerazione la propria dignità).

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  2. eh la dignità....

    2/3 giorni fa, un'amica che ha partecipato al video di una band, con tematiche diciamo soft bondage, maliziose, Sì, ma non direi erotiche... comunque durante la presentazione del video sono volate parecchie critiche, dalle ragazze/donne presenti.. dicendo al regista che tutto questo era vergognoso....

    ED E' IN NOME DELLA DIGNITA', probabilmente, che una di queste sdegnate, ha poi telefonato al regista dicendogli, che per la parte in un prossimo video avrebbe passato una notte con lui..... (pensavo accadesse solo nei film :D).......

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    non sapevo esistessero i workshop, cioè non sapevo funzionasse così nel vostro campo...... cmq non mi sembra un punto di vista arrogante, ma più che altro il punto di vista di una che sa di cosa parla......e le critiche con cognizione di causa, non sono un diritto ma un DOVERE...

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  3. volevo solo giustificare il mio sdegno, anzi, argomentarlo.
    poi i fatti parlano chiaro, forse non c'è niente di male a partecipare ai workshop di quel tipo, ma io non ho mai visto crescere fotografi facendo quelle cose, ho solo visto tante brutte foto

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